“U MILLICUCCU”
USO E LAVORAZIONE DEL BAGOLARO NELLA TRADIZIONE ARTIGIANA SICILIANA
Il lavoro si propone come ricerca sul legno siciliano, specificatamente sul Bagolaro dell’Etna, anche conosciuto come “millicuccu” o spacca sassi: legno dalle molteplici qualità, il bagolaro è sempre stato presente nella tradizione siciliana, utilizzato per la creazione di manufatti di dimensione più o meno piccola. Grazie alla collaborazione con Paolo Srofani, ultimo per età dell’attuale generazione della falegnameria Scrofani, emerge come le tecniche antiche di lavorazione del legno siano state sostituite da altre più innovative, nonostante resti viva e presente la memoria del passato. Il progetto prevede la realizzazione di due lampade che riprendono la geometria di un collare bovino siciliano: la prima è realizzata, in legno di bagolaro, con la tecnica antica, accettandone i limiti e le qualità, proprio come vuole la tradizione siciliana; la seconda, invece, è realizzata con la tecnica moderna, con l’ausilio di macchinari moderni e in legno di faggio.
DONNA – STORIA DI UNA BATTAGLIA CONTRO GLI STEREOTIPI
Il lavoro si propone di affrontare il tema del body shaming. Negli ultimi anni questa espressione inglese è entrata a far parte del linguaggio comune grazie anche – e soprattutto – a tutte quelle donne influencer che hanno denunciato e combattuto questa forma di violenza psicologica.
Tuttavia, nonostante la diffusione dei social, su un campione di 50 donne, il 60% di esse non ne ha mai sentito parlare, né tanto meno sa di cosa si tratta. La tesi è supportata da un’installazione interattiva che rappresenta il corpo di donna scomposto in 9 pezzi. Ciascuno di essi è la fotografia di una parte del corpo di 9 donne diverse, che sono state bersaglio di commenti negativi, o che esse stesse vivono in modo conflittuale. Alcune sono segnate da ferite di battaglie vinte, altre da difetti fisici o scelte di stile normalissime, che tuttavia vengono viste con occhio giudicatore. Le immagini dell’installazione fotografica sono state pubblicate anche su un apposito profilo Instagram, attraverso il quale è possibile accedere alle video interviste delle donne fotografate.